Le fatiche di ciò che ci è accaduto vengono alleviate dai manicaretti di Elly e dal riposo.
Tutti i miei nuovi compagni sono nel mio castello:
Scarlet studia.
Helmut, Wiam e Tatana si allenano con Immonhem.
Sterco e Gabe sono ritornati dopo un periodo passato nella Gilda dell’alba cremisi, una gilda di ladri.
Io ho approfondito alcuni tomi della biblioteca di mio padre in merito a riti di magia.
Il tempo passa tranquillo in una primavera che sta diventando estate.
Sono all’interno del mio studio insieme ad alcuni collaboratori.
Uno di loro mi fa sapere che la Gilda dell’Alba Cremisi ha messo una taglia su Sterco e Gabe. I due paiono non curarsene eccessivamente.
Sto facendo valutazioni con i miei commerciali quando sento bussare alla porta.
Il mio factotum, Aristide Faminus, bussa e mi dice che è venuto il sindaco di una città vicina, Pieve Speranzia, un mio vecchio amico, Gianus Klemp, ci conosciamo da molto tempo da giovani io mettevo il cervello, lui i soldi (la città è sua).
Ci abbracciamo e iniziamo a ricordare i vecchi tempi, noto che mi sembra preoccupato, gli chiedo cosa lo porta in queste lande.
Lui mi parla del figlio, Aldemar Klemp di 19 anni, come passa il tempo, me lo ricordavo molto piccolo.
Aldemar è rientrato, per l’estate, dalla scuola di magia della capitale (dove ha frequentato il primo anno).
Mi ricordo che la scuola di magia è una delle tante realtà che ha subito effetti considerevoli dalla ribellioni degli orchi, che poi sarebbe bene ricordarsi che sono uomini tramutati.
A seguito dell’assassinio dell’imperatore da parte degli orchi la scuola ha infatti deciso di chiudersi completamente al mondo esterno e come dire “elevarsi” a discorsi più “alti”.
Mi distacco dai miei pensieri e sento che il mio amico ha notato un cambiamento radicale nel carattere del figlio, prima era un ragazzo allegro e gioviale, ora è sempre sulle sue, taciturno e molto distante.
Lui è preoccupato e vorrebbe che io lo incontrassi.
Inoltre ha notato che, da qualche tempo nella città, più o meno in coincidenza dell’arrivo del figlio, sono cominciati alcuni attacchi dei ferali.
Gli dico di non preoccuparsi che mi occuperò del piccolo Aldemar.
La città di Pieve Speranzia si trova a 5 giorni di cavallo da noi. Do ordini affinché tutto sia preparato.
Convoco i miei nuovi compagni di avventure e propongo loro di accompagnarmi.
L’entusiasmo di Sterco e Gabe andrà monitorato, avviso Immonhem.
Il viaggio procede tranquillo visitiamo alcune osterie e una volta ci accampiamo all’aperto. Certo i piatti che ci preparava Elly sono un lontano ricordo!
Arriviamo alle porte della cittadina poco dopo la metà del giorno.
Ci dirigiamo alla Taverna del Drago Dormiente dove Gianus ci ha detto di aver prenotato alcune stanze, peccato che non esista nessuna taverna del Drago dormiente ma solo una molto derelitta Taverna del Mulo Morto.
Ricordo quanto il mio amico fosse spilorcio e ci dirigiamo verso questo posto.
Nella piazza oltre alla taverna c’è anche una chiesa.
Mentre attraversiamo la piazza un ragazzo di 20-21 anni esce dalla chiesa aprendo di colpo le porte, coperto di sangue corre urlando verso di me ma Immonhem lo blocca.
Il sangue non è il suo e lui continua a ripetere, sotto shock, “il prete… il prete… mi ha attaccato”.
Scarlet lo calma e gli chiede di spiegarci l’accaduto, nessuno lo segue.
Lui voleva mondarsi dal male e il prete dopo averlo ascoltato lo ha attaccato.
Ha cercato di difendersi con un candelabro e, appena lo ha colpito, il religioso si è trasformato in un essere di legno, viticci e fuoco.
Il ragazzo si chiama Edgar.
Andiamo verso la chiesa, entriamo e, dall’ingresso, notiamo che al centro della navata, alcuni banchi sono spostati e, vicino ad un candelabro a terra, c’è una macchia di un liquido non identificabile.
Io e Scarlet ci guardiamo, abbiamo notato che la chiesa era legata ad una vecchia divinità ma attualmente vi ha trovato dimora la nuova religione (quella della donna martire).
Scarlet ha riconosciuto anche la precedente religione, ci dice che la chiesa era dedicata ad una divinità legata alla terra.
Tatana controlla la pozza e nota un’orma umana.
Guardandosi intorno nota un’impronta su un banco.
Ci muoviamo verso la porta che c’è al fondo della chiesa e, quando Tatana apre la porta, vediamo una sacrestia con un quadro che raffigura Gianus e un prete anziano.
La sacrestia, oltre al quadro presenta tre porticine.
Gabe dà un’occhiata alle serrature.
Tutto a posto ci dice.
Tossicchiando.
Immonhem apre la porta che ha controllato Gabe.
Sterco trova 10 monete di rame dentro un cassetto del comodino e un breviario.
Apriamo la seconda stanza.
Gabe controlla la seconda serratura e gli si spezzano gli arnesi da scasso.
Alla gilda non devono aver imparato molto!
Tatana apre la porta e ci troviamo di fronte ad un prato con un cimitero molto maltenuto.
Tra l’altro, la porta era aperta; decisamente alla gilda non dovevano essere degli studenti modello.
La nana controlla e nel terreno e trova un anello appartenente alla nuova fede con dentro la scritta” Padre Solomon” che consegna ad Immonhem.
Gabe controlla la porta e si rivela chiusa.
Sterco dà i suoi attrezzi a Gabe che prova a scassinarla e ci riesce tra lo stupore generale.
Sterco si riprende i suoi attrezzi non nascondendo il suo sollievo per rivederli ancora integri.
Io, Tatana, Scarlet e Immonhem procediamo dietro la traccia vista nel cimitero.
Sterco e Gabe invece, non vengono nel cimitero e aprono la porta e trovano delle scale che portano nella cripta.
Sterco scende la rampa di scale arriva al fondo trova una stanza con una grata aperta e un piedistallo ma senza nulla sopra. La sua delusione è palpabile!
Usciamo dalla Chiesa ma il ragazzo è sparito.
Seguono alcune imprecazioni da parte nostra.
Ci dirigiamo verso la Taverna del Mulo Morto, davanti all’uscio è pieno di barboni ubriachi che dormono fuori. Li scavalchiamo ed entriamo.
Una vecchietta, che scopriamo chiamarsi Ilda, ci attende al bancone e ci ricopre di improperi.
“Siete gli amici del sindaco? Vi pare l’ora di arrivare”
E prosegue a trattarci male.
“Salite le scale, aprite la porta e ci vediamo domani mattina.”
Ci dice, e poi: “Il bagno è di sotto”.
E se ne va.
La stanza è una non è completamente pagata e non è esattamente una suite.
Salendo le scale troviamo un’unica porta sulla parete di destra che dà su una stanza con sei pagliericci mal tenuti.
Il mattino successivo alle 10.00 il mio amico sindaco mi ha dato appuntamento.
Ci svegliamo verso le 7 e scendiamo di sotto per cercare di capire se troviamo indizi di quello che è successo il giorno prima.
Ilda, la vecchietta arcigna, è tutta in ghingheri così come gli avventori; si stanno preparando per andare in chiesa.
Sterco prova a derubare la cassa dove Ilda ha lasciato il nipote stupido, Gideon.
Apre la cassa ma la trova vuota.
Evidentemente Ilda non è così tonta da lasciare cassa e soldi insieme al non proprio brillante nipote.
Noi ci dirigiamo verso la chiesa da dove sentiamo provenire dei canti.
Entriamo e tutti si voltano.
Al centro della chiesa vediamo un anziano prete, è Solomon.
Lui arringa la folla dicendo che i ladri non si fermano di fronte a nulla e che hanno osato rubare le sue umili cose.
La gente pende dalle sue labbra.
Noi bisbigliamo e il prete ci intima di fare silenzio.
Scarlet fa per uscire dalla chiesa e l’anziano prete urla: “La messa non è finita!”.
Cerchiamo il ragazzo di ieri ma molte persone hanno un cappuccio sulla testa.
Una figura che pare essere il connestabile sta sul fondo della chiesa, ha un braccio fasciato.
Finisce la messa, i fedeli escono, qualcuno ci fissa da sotto i cappucci.
La chiesa si è svuotata, raggiungiamo il prete, mi presento e gli chiedo se posso parlare con lui per una preoccupazione che ho per uno dei suoi fedeli.
Solomon, pur non nascondendo il suo fastidio per la presenza di alcuni miei compagni si dice d’accordo.
Parliamo con il prete e gli facciamo domande a proposito di Aldemar.
Lui ci dice che Aldemar è un giovane serio e rigoroso e che il cambiamento di umore sarà sicuramente dovuto al grande impegno richiesto dai suoi importanti studi.
Lui risponde a me e Immonhem ma guarda con disprezzo Gabe, Tatana e Sterco.
Gabe fa una sceneggiata e il prete mi chiede se è possibile farlo uscire.
Scarlet gli chiede dei furti della notte a cui si era riferito durante la messa e sono stato derubato delle mie cose ma non ho avuto cuore di dire anche di una reliquia.
La reliquia era la Sacra Falange di Colei che è Ascesa che lui aveva acquistato in terre lontane e che conservava nella cripta all’interno di uno scrigno.
Ci dice che ha trovato solo la porta che da al cimitero aperta e niente altro e che, durante i furti, era fuori presso fedeli.
Mentre ci dirigiamo verso i cavalli vediamo il connestabile che sta parlando animatamente con una guardia e sta urlando “Non posso tenere quei quattro sbandati e poi il magistrato è già due giorni che doveva arrivare”.
Gli “sbandati” scopriamo che sono cinque e che qualche giorno fa hanno creato molto trambusto.
Quando le guardie sono intervenute lui si è ferito e uno, il più giovane è scappato.
Mentre parliamo tra noi vediamo il prete che, a cavallo, saluta tutti, e si dirige verso un paese vicino.
Dice che sarà di ritorno per la funzione del pomeriggio.
Arriviamo alla villa faraonica dove ci attende Gianus.
Ci offrono una colazione molto minimale.
Ricordo a Gianus che l’amabile Ilda si è tanto raccomandata di ricordargli di saldare il conto lasciato aperto.
Gli parliamo del prete e lui ci dice che il prete è una persona molto rispettabile.
Mi prende da parte e mi confida che il figlio è rientrato con la fidanzata.
Usciamo dalla casa e ci dirigiamo verso il patio dove vediamo il figlio con la ragazza, una bellissima ragazza.
Si voltano verso di noi un po’ interdetti.
Ci presentano e noto che lui, che un tempo mi chiamava zio è in fase post-adolescenziale spinta: poca confidenza e sguardi furtivi.
Muck è il nome della ragazza dai capelli rossi e dallo sguardo, a mio avviso, tremendamente calcolatore.
Lei, alla scuola, aiutava la bibliotecaria e io so bene che tipo di libri si può incontrare in una biblioteca, figuriamoci in una biblioteche di una scuola di magia!
Chiedo al ragazzo come si è trovato a scuola e lui mi risponde un po’ a monosillabi ma mi dice che all’inizio ha avuto difficoltà ad ambientarsi.
Colgo una certa amarezza mal celata. Forse non si è sentito molto appoggiato in un momento delicato della sua vita. In effetti conoscendo Gianus la cosa non mi stupisce molto, più che altro è un miracolo che sia giunto vivo fino a qui.
Gli chiedo se ha voglia di fare due passi come ai vecchi tempi.
Lui è in chiaro imbarazzo, forse anche spaventato, accetta ma vuole che la ragazza lo accompagni.
La cosa mi insospettisce, sembra quasi perso senza di lei…