“E’ proprio la Fondazione! Quella delle borse di studio, incredibile! ” pensa Jerry.
Il van supera i cancelli e si ferma. Jerry scende e trova di fornite a se un uomo
Thomas ha un vestito scuro ma un volto solare, e ha trent’anni.
Jerry gli chiede: “Ci sono per caso dei casi che assomigliano a quello della mia famiglia”
Thomas gli risponde che lui è il classico “topo di biblioteca” e non ne sa nulla. Gli spiace.
Jerry gli racconti la sua tragica esperienza corredandola con le stranezze che ha visto tornado a casa quella fatidica sera.
Lui risponde: “No, mi spiace non so nulla di te e non ha accesso al tuo fascicolo” poi, avvicinandosi e abbassando il tono della voce, “ma se la Fondazione ti ha convocato direi che quello che hai visto è probabile che non sia stato solo un parto della tua mente” conclude facendogli l’occhiolino.
Jerry insiste a chiedergli di ciò che ha visto e, anche se si vergogni un po’ a dirlo così, gli riferisce che a lui è sembrato che i suoi avessero le tipiche ferite che ha visto sui film di Star Wars prodotte da Blaster e Spade Laser.
“Qui sono accadute cose strane a tutti, ma spesso non sono cose che si raccontano al bar, ci va un po’ di confidenza” dice Thomas,
Jerry trova la cena molto soddisfacente e anche il vino non è male!
Jerry rovisti un po’ dappertutto, smonta anche il telefono alla ricerca di microspie, accende il computer ma si trova davanti il logo della Fondazione con la richiesta di User-Id/Pw oppure Token da avvicinare al monitor, guarda la scrivania e apre i cassetti nel primo dei quali trova la mappa della Fondazione.
Il telefono della stanza suona alle 8.30, Jerry si sveglia dopo la sua prima notte nella Fondazione e sente la voce di Thomas che lo avvisa che tra una quindicina di minuti verrà a prenderlo.
Giungono all’edificio principale dove, in una sala, alcune persone stanno facendo colazione.
La colazione è molto ricca, la finiscono e poi, insieme a Thomas si dirigono all’ufficio di Katherine J Manners.
Thomas bussa
“Entrate pure” Si sente una voce provenire dall’interno.
Katherine è una donna sulla quarantina dall’aria calma e autorevole, viso ovale, lunghi capelli rossi, occhi verdi, nel complesso attraente.
E’ vestita con un gilet grigio sopra una camicia bianca con pantaloni marroni e stivali neri.
“Ciao Jerry, ciao Thomas, mi chiamo Katherine J Manners e sono la responsabile della Fondazione”.
“Grazie di tutto Thomas” dice la donna.
Thomas, saluta Jerry, saluta Ketherine ed esce.
“Mi spiace per la modalità con cui sei stato portato qui” comincia Katherine “solitamente ci comportiamo molto diversamente e in modo più discreto ma il pericolo che stavi correndo era troppo grande per attendere oltre”.
“So che hai passato un terribile periodo dopo la morte dei tuoi familiari ma credo che questo potrà dare risposta ad alcune delle domande che ti stanno perseguitando da allora”.
Dicendo questo sporge a Jerry una cartellina, con sopra il tuo nome “se te la senti, aprila pure”.
Jerry la apre e vede un fascicolo che contiene molte informazioni, dal suo punto di vista, troppe, su di lui.
Scorre velocemente i fogli e poi vede i verbali della polizia con la descrizione dell’incidente, la distruzione, i corpi, le ferite.
E’ troppo, si ferma e chiude il fascicolo.
“Vuoi dell’acqua?” chiede lei.
Beve e dopo riapre il fascicolo per andare a cercare se ci sono informazioni sulle vere cause del decesso.
Cerca di saltare la parte che conosce già, fa troppo male.
I fogli dopo sono l’esame della Scientifica e sono tutti un florilegio di righe coperte da spesse righe nere e c’è uno strano timbro su tutte le pagine.
L’ultima pagina presenta una grossa scritta che dichiara INDAGINE ARCHIVIATA e il solito timbro.
Jerry: “Che cos’è esattamente l’OSR?”
Lei risponde: “Nel mondo ci sono diverse organizzazioni che si occupano di materie, diciamo, particolari e, l’OSR è una di queste solo che, a differenza delle altre è un ente governativo”.
“Perché ha archiviato il tutto? Perché ci sono delle cose nascoste?” chiede Jerry con la voce spezzata.
Il tono di voce di Katherine diventa molto caldo “Capisco il tuo dolore, purtroppo ci sono cose che l’OSR, e, in effetti non solo lei, non può permettere che vengano conosciute o, peggio, divulgate e lo fa con le sue modalità che non condividiamo ma su cui non abbiamo potere”, poi chiede: “Jerry, tu hai mai sentito parlare dell’Anomalia?”
“Anomalia? No, mai sentita nominare cos’è?” risponde Jerry
Katherine si alza, si dirige verso un mobile, lo apre ed estrae una bottiglia di Cognac e due bicchieri, ne riempie uno, poi guarda Jerry “Si, lo so, è mattina ma dovremo parlare di molte di cose, ne vuoi uno anche tu?”.
Jerry fa un cenno di assenso con la testa.
Gli porge il bicchiere e, con molta calma, tatto e discrezione, incomincia a raccontare chi è e che cosa fa la Fondazione, che cos’è l’Anomalia e cosa sono le ricorsioni, dei planetivori, di Ardeyn e di come mai era al corrente di alcune tue abilità “speciali” e perché queste sono ritenute molto interessanti.
“Eri sotto controllo da persone a te vicine ma che, per ovvi motivi, non possono essere rivelate”.
Spiega quali siano le organizzazioni che sono a conoscenza dell’Anomalia, quali sono i rapporti tra la Fondazione e le altre organizzazioni e chi è bene temere.
La Fondazione, come Jerry ha già potuto vedere, mette a disposizione l’alloggio per potersi sistemare a chi ne ha bisogno.
Il terreno in cui sorge, a Seattle, è molto vasto ed è proprietà della Fondazione, prima ospitava un aeroporto e comprende diversi edifici e molti ettari di terreno.
Molti scienziati, fanno parte dell’organizzazione e i loro studi spesso li portano in campi della scienza non ancora molto “documentati” e decisamente d’avanguardia.
“Cosa c’entra tutto questo con te, ti starai chiedendo?”.
“L’essere che ha ucciso i tuoi cari arrivava, pensiamo, da una delle ricorsioni governate da quella che chiamiamo la scienza incredibile, non ci è chiaro perché sia arrivato proprio lì e come mai, di lui, non ci sia nessuna traccia, a parte i segni di armi non convenzionali qui sulla Terra, ovviamente”.
“Mi rendo conto che tutto questo ti possa sembrare incredibile ma se avrai pazienza e ci permetterai di far sviluppare il tuo potenziale tutto ti sarà molto più chiaro”.
Dopo un momento di silenzio Jerry dice: “Chi mi assicura che siete voi dalla parte del giusto?”.
“Giusto? Chi può dirsi dalla parte del giusto” sorride tristemente lei.
Pare, per un attimo, stanca.
“L’unica cosa che ti possiamo assicurare e che noi siamo dalla parte della scienza e dell’Umanità e quando dico Umanità non mi riferisco solo agli umani che vivono sulla Terra o anche solo agli umani ovunque essi risiedano. Intendo che la nostra attività è tesa alla ricerca di nuovi campi del sapere per la protezione di tutti. Questa è la nostra unica missione.”
Ritorna la persona conosciuta all’inizio del colloquio, calma e autorevole: “Normalmente, a questo punto ti chiederei se ha voglia di conoscere quello che fino ad oggi hai solo sospettato, vivere una vita avventurosa e piena senza doverti preoccupare di bollette e scadenze, scoprendo cose che non puoi nemmeno immaginare. Ma questo è un momento tremendamente difficile e quindi mi serve sapere se vuoi lavorare insieme a noi o preferisci andare avanti da solo”.
Jerry ci pensa e poi dichiara: “Se mi garantite un aiuto per trovare la verità su ciò che è successo alla mia famiglia credo che rimarrò”.
“Ne sono molto felice! Non ti posso garantire che scopriremo chi è stato e perché lo ha fatto ma sicuramente ti aiuteremo con tutte le nostre possibilità” risponde Katherine.
“Molto bene, sono felice che tu sia entrato nella nostra famiglia!”
“Avviso subito la segreteria di preparare tutti i documenti necessari. Intanto ti anticipo questo” e porge a Jerry una specie di libricino intitolato The Estate Foundation Dossier.
Fa una telefonata nella quale dice a qualcuno di preparare le pratiche per Fletcher e poi, rivolgendosi a Jerry “Vieni ti accompagno all’ufficio infrastrutture e asset”.
Escono dall’ufficio.
Percorrono alcuni corridoi e si trovano di fronte ad un ufficio, Katherine bussa ed entra.
“Ciao Al” rivolgendosi ad un uomo di mezza età “Ti puoi occupare di fornire a Jerry l’attrezzatura per gli operativi? Grazie, io purtroppo sono molto di corsa!”.
Poi, rivolgendosi a Jerry “Al si occuperà di fornirti l’attrezzatura che ti potrà servire, mi piacerebbe coinvolgerti in una riunione di debriefing che faremo anche con coloro che hanno proceduto alla tua estrazione, si terrà alle 15.00 in sala Oz al secondo piano”.