ANNI ’30
Un gruppetto di ragazzini sta giocando in un prato vicino ad una grossa fabbrica sono figli di apicoltori, sullo sfondo la periferia di Torino.
Il freddo inverno ha ormai definitivamente lasciato il campo al tepore primaverile, il grano cresce nei campi.
Passa un carro tirato da due cavalli.
I ragazzini sono tre, il più grande ha undici anni si chiama Tommaso ha le mani grandi e questo è motivo di scherno da parte di alcuni ragazzi.
Poi ci sono Matilda e io, che mi chiamo Andrea, che di anni ne abbiamo dieci e andiamo in giro con Tommaso perché lui sa tante cose interessanti e i suoi giochi sono sempre più divertenti.
Matilda e Andrea condividono anche con Tommaso la paura di quei ragazzi che li prendono in giro (e lo fanno anche con loro) e, all’occorrenza, non disdegnano di dare a tutti una bella ripassata.
Sono anni strani, i genitori fanno discorsi difficili, spesso mettere insieme il pranzo con la cena non è proprio banale.
Quando i tre ragazzi sono insieme giocano alle esplorazioni nel Continente nero dove nere sono anche le persone e possono essere altissime o piccolissime perché, dice Tommaso, l’Africa è un posto incredibile.
Tutti parlano di quell’uomo, quel signor Mussolini Benito, che sta rendendo grandi gli italiani.
E’ sabato mattina io, Tommaso e Matilda ci stiamo rincorrendo quando mi blocco all’improvviso, Tommaso mi finisce addosso, tutti e due cadiamo rovinosamente per terra.
Anche Matilda, che normalmente si sarebbe buttata a terra ridendo fino alle lacrime, si è impietrita.
Tommaso, rialzandosi, mi urla: “Ma che diavolo ti è preso! Ti sei impazz…”, poi si blocca e vede anche lui.
I loro aguzzini sono a meno di venti metri da loro.
I tre ragazzi si guardano, sanno di essere stati visti e, senza dire una parola, si mettono a correre come pazzi sperando che il vantaggio gli permetta di sfuggirgli.
Sentono le loro urla alle spalle, consapevoli che si tratti solo di tempo e poi saranno botte.
All’improvviso, Tommaso sterza verso la fabbrica e noi due lo seguiamo.
Andrea vede la fabbrica avvicinarsi, la fabbrica che gli fa paura e da cui provengono rumori e puzze indicibili, ma i bulli gli fanno più paura.
Seguo Tommaso “Che gli sarà venuto in mente” penso.
Intanto le voci alle spalle si fanno più lontane.
Arriviamo al muro, la puzza è incredibile, ma Tommaso ha trovato una porta che si apre, ci infiliamo dentro e ci chiudiamo la porta dietro.
Siamo lì, tutti e tre, i nostri cuori battono all’impazzata e siamo molto preoccupati di non fare rumore anche solo con il respiro.
Gli inseguitori sembra che non ci abbiano seguiti fino all’interno.
Ci mettiamo in ascolto, il posto è buio e sentiamo che, intorno a noi c’è molta roba, sembra essere uno stanzino per attrezzi.
Non abbiamo mai sentito una puzza così forte.
OGGI
Mi sveglio di colpo, devo essermi assopito dopo pranzo, scopro che Senet ci ha chiamati e ci ha invitati ad un incontro presso il Minnie the Matcher, il locale che la Coorte di Primavera, ha eletto a proprio quartier generale.
La Primavera è iniziata quindi è la sua Coorte che ha in mano il governo.
Arriviamo al locale verso le 17.00 ed entriamo.
La scorsa volta eravamo rimasti all’esterno ora, entrando, vedo che subito dopo la porta d’ingresso comincia una scalinata che scende.
I muri della scalinata hanno vecchi poster di spettacoli erotici appiccicati sopra, sono del tipo che da vecchio sta passando ad antico.
La sala presenta molti tavoli e con una passerella al centro della sala che, un tempo, veniva usata dalle ragazze per gli spettacoli.
Noto un palo sul palco e mi chiedo se gli spettacoli delle ragazze siano solo una questione del passato.
Mentre procediamo verso il tavolo dove si trova Senet intravedo, in una delle absidi che ci sono sul muro, che assumo siano utilizzate normalmente come privé, un satiro e una donna che sono ben oltre i preliminari.
Ritorno a guardare la sala è mi accorgo che alcuni altri tavoli sono occupati da diversi individui, sia changeling che umani ma che, a causa della bassa illuminazione, non riesco a distinguere anche se, quella che vedo, in un tavolo poco distante, mi sembra proprio essere la sorella di Senet.
Passiamo vicino ad un tavolo occupato da un tizio con la testa di alce che sorseggia rumorosamente un cocktail.
Ci sediamo al tavolo con Senet, lei ci saluta e io finalmente riesco a distinguere l’occupante dl tavolo successivo, si, si tratta proprio della sorella, anche lei beve qualcosa ma non sembra felice, ma almeno è tranquilla.
Il corpo sembra migliorato mentre il viso è rimasto decisamente ragnesco.
Mi riscuoto dai miei pensieri mentre Senet ci dà il benvenuto nella Coorte di Primavera.
Ci chiede se la sede della Coorte ci piace e ci fa vedere le opere appese alle pareti, che differiscono molto da quelle delle scale.
Queste sono composte da materiali chiaramente riciclati (e questo mi fa tornare alla mente la storia di Elena, chissà lei cosa sta provando?).
Ci spiega che quest’arte è molto apprezzata dai suoi amici changeling perché così come ciò che viene normalmente buttato può diventare un’opera d’arte anche noi che eravamo dei reietti in Arcadia, qui ci siamo rialzati e ora siamo un’intera società composta da individui eccezionali, ci dice Senet.
E poi anche per la Coorte di Primavera il concetto di rinascita è decisamente a tono, aggiunge ridendo.
Poi il suo sguardo si fa cupo.
Inspira e ci dice che Cuore Ardente sta diventando un problema, ha costituito un gruppo scissionista nei confronti delle coorti a causa del famoso patto da noi scoperto.
Patto che lui definisce scellerato e imperdonabile.
La questione sta preoccupando la Regina di Primavera che, in accordo con la Coorte d’Estate, visto che Cuore Ardente era della loro coorte, ha provato a contattarlo e, con loro sorpresa, pare che lui abbia detto che si dà disponibile ad un incontro ma solo con noi che, scoprendo l’ignobile sotterfugio, abbiamo dimostrato sul campo la nostra lealtà.
La Regina di Primavera sta cercando anche di tenere a freno Vittoria, la Regina d’Estate, che ha una sua idea su come risolvere la cosa in modo decisamente più sbrigativo.
Il problema quindi è molto sentito anche perché a Settembre, il famoso patto finirà la sua vigenza e la regina vorrebbe evitare di arrivare a quel momento con una situazione troppo frammentata. E’ convinta che una guerra tra coorti e scissionisti non sia d’aiuto.
Inoltre, ci ricorda Senet, abbiamo già un fronte aperto contro l Lealisti quegli schifosi changeling collaborazionisti delle fate.
Ci rendiamo disponibili per l’incontro.
Pare che Cuore Ardente abbia raccolto intorno a sè sei changeling provenienti dalle diverse coorti e che altri siano in procinto di unirsi a lui.
L’elementale del fuoco ha detto di poterci incontrare in una palazzina di una fabbrica abbandonata nella periferia nord della città per la sera successiva intorno alle nove.
Senet ci fornisce l’indirizzo e ci salutiamo.
E’ venuto il momento di prepararci per un incontro che si presenta come molto delicato e tremendamente importante: torniamo a casa.
Passiamo la sera a discutere su cosa dire e come affrontare l’elementale del fuoco e la sua gente, facciamo un po’ di piani e alla fine decidiamo di arrivare un po’ prima per fare un sopraluogo.
Elena ci dice che ha deciso che d’ora in poi il suo nome sarà Arancia, io e Marshmallow ci guardiamo, facciamo spallucce e rispondiamo “Ok, nessun problema”.
La serata continua ordinando la cena da un cinese, poi ci guardiamo alcuni episodi di una serie e andiamo a dormire.
La giornata successiva passa tra le tensioni legate all’appuntamento e i discorsi legati ai lealisti.
L’orologio segna le 19.00 e noi si decide di partire.
Arriviamo alle 20.00, in effetti la periferia di Torino era un termine estremamente vago, le indicazioni ci portano ad un luogo diroccato a pochi metri dopo un cartello con la scritta Torino e una barra sopra e, poco più in là, un altro cartello con la scritta Rivoli.
La zona pare abbandona da tempo, i bidoni della spazzatura sono strapieni, in lontananza si sentono i soliti cani, le case di fronte al luogo dell’incontro sono palazzi anonimi e molto mal tenuti.
La sensazione è quella di essere in una terra di mezzo di cui nessuna delle due amministrazioni si occupa.
Molti i barboni in giro.
Girando a destra di corso Francia un vecchio edificio di grandi dimensioni (sarà un 50 metri di lato per 30 metri di lunghezza), sembra diroccato, l’erba alta è cresciuta un po’ ovunque ma troviamo quelli che sembrano essere dei sentieri battuti.
La zona è molto sporca, il vento fa volare dei sacchetti di plastica e, mentre ci dirigiamo verso l’edificio, camminando nell’erba, si sentono movimenti che appartengono quasi sicuramente a topi.
Una volta arrivati a quella che un tempo doveva essere una porta vediamo che dell’intera struttura sono rimaste solo le pareti e a alcune travi del tetto.
La sera comincia a scendere e la visibilità si riduce.
Entriamo cautamente e ci guardiamo intorno, tutto sembra avvolto nel silenzio, poi, improvvisamente, la luce di un fiammifero illumina il volto di un ragazzino.
Il giovane marmocchio è acquattato in un angolo e si sta accendendo una sigaretta, è vestito con una pesante camicia di flanella e dei jeans.
Ci guarda ma non dice nulla.
Andiamo verso di lui, non sembra farsi problemi a chiacchierare con noi, evidentemente, a dispetto della sua età, è cresciuto molto in fretta.
Ci racconta che in questo strano luogo si svolgono spesso combattimenti clandestini e ci chiede se siamo venuti qui per partecipare.
Veniamo a scoprire che Cuore Ardente è uno dei combattenti e pare che sia anche piuttosto bravo.
Mentre il ragazzo ci parla sento un lieve giramento di testa che mi distrae e noto che, sulle pareti, in mezzo a dei vecchi motti fascisti, si mischiano simboli occulti, simboli molto particolari.
Tempo addietro, parlando con alcuni changelling in una birreria a notte inoltrata, sono venute fuori una serie di leggende in merito ad altre creature diverse da noi ma che pare condividano la nostra realtà e, quei simboli, spesso ricorrevano in alcune di quelle leggende.
Non riesco però a ricordare se fosse qualcosa legato ai Maghi o ai Vampiri.
I miei pensieri vengono interrotti dall’arrivo dei primi spettatori e, verso le 21.00, arriva anche Cuore Ardente, lineamenti taglienti e occhi fiammeggianti, letteralmente.
E’ scesa l’oscurità, alcuni bidoni vengono incendiati e sulle pareti vengono appese delle fiaccole.
Cuore Ardente è evidentemente di casa, saluta tutti e si intrattiene a parlare, poi, dal nulla, si sente il suono di un gong.
Il pubblico si dispone a cerchio, Cuore Ardente si posiziona al centro, si toglie la camicia, la lancia da parte e urla: “Chi ha il coraggio di sfidarmi!”
Silenzio.
“Chi osa dunque sfidarmi?”
Silenzio.
Al che l’elementale del fuoco alza una mano e mi indica.
Vengo lanciato nell’arena.
Ci squadriamo, “Non erano questi i patti” gli dico.
“Ho solo sentito voci su di voi, ora voglio vedere quanto valete” risponde lui
“Non sono qui per combattere” ribatto
“Io si” replica lui lanciandosi contro di me.
Trasformo la mia mano in una lama e il combattimento inizia.
I suoi pugni sono tremendi.
Sono passati pochi minuti e tutti e due sanguiniamo, tutti incitano all’uccisione di uno dei due.
Mi blocco, è ora di finirla, ritrasformo la lama in mano e urlo: “Concedo la vittoria a Cuore Ardente!”
Cuore Ardente mi si avvicina e sussurra “Ora possiamo parlare”, mi mette una mano sulle spalle e mi porta fuori dall’arena.
I combattimenti continuano.
Arancia e Marshmallow ci raggiungono e, insieme proponiamo a Cuore Ardente di aiutarci nelle ricerche per far luce sugli eventi accaduti.
Mentre parliamo con l’elementale vengo nuovamente distratto da un particolare, guardo l’arena dove poco prima io e Cuore Ardente combattevamo e noto che il nostro sangue caduto si sta disponendo a formare le stesse rune che avevo notato sui muri ma che continuo a non a ricordare se si collegavano a Maghi o Vampiri.
La testa mi rimbomba, mi pare si sentire un rumore di zoccoli.
Mi riscuoto, intanto Cuore Ardente ci fissa e sta soppesando la proposta.
La situazione precipita improvvisamente, molte persone cominciano ad urlare e correre.
Ci voltiamo e vediamo che nell’arena irrompono tre soggetti su dei bestioni simili a enormi lupo ma con decisamente troppe zanne e artigli anche per dei lupi.
I loro cavalieri sono un Orco, un donna molto bella e un uomo dall’aspetto cadaverico.
Cuore Ardente ci urla “Mi avete tradito!”
Arancia li riconosce come dei lealisti.
L’elementale li guarda meglio e sembra riconoscerli.
Estraggo le pistole, sparo, uccido la donna e ferisco il tizio cadaverico.
Elena colpisce l’orco e Marshmallow si accanisce sul tipo che avevo già ferito.
Anche gli ultimi spettatori scappano.
I due lealisti rimasti scendono dalla loro spaventose cavalcature e, recuperata anche quella della donna che ho ucciso, gli ordinano di attaccarci.
Lancio Terrore sulle creature che rimangono bloccate. Intanto Elena e Marshmallow uccidono l’orco e l’uomo cadaverico.
Due delle creature sembra si siano riscosse dal Terrore e ci attaccano, interviene Cuore Ardente che ne blocca una mentre l’altra mi attacca e mi ferisce leggermente.
Sparo e la uccido.
Sento di nuovo la pressione alle tempie, il mio sguardo viene attirato dall’arena, ora, al nostro sangue si aggiunge quello delle creature e dei loro cavalieri, il disegno della runa è praticamente completo.
Sono preoccupato.
Mi riprendo e mi volto verso l’elementale del fuoco, anche lui è ferito ma il lupo che aveva attaccato giace morto a fianco a lui.
Anche Arancia e Marshmallow hanno ucciso l’ultimo lupo.
Riguardo verso l’arena e il segno è scomparso ma, intorno a noi, il palazzo che prima era diroccato, ora è perfettamente ricostruito.
Si sentono urla di animali e si vede gente con abiti appartenenti ad un’altra epoca che inscatola carne e impacchetta scatole.
Siamo all’interno di un macello, mi pizzico per capire se mi trovo in un’altra delle ultime allucinazioni.
Mi sporgo verso le urla degli animali e vedo che alto dei suini agganciati ad uncini scendono verso il basso dove, ad attenderli, ci sono degli uomini che, con gli animali ancora vivi, provvedono a squartarli.
C’è sangue ovunque.
La testa ricomincia a pulsare.
Buio.
ANNI ’30
Tommaso, Matilda e Andrea (io) si nascondono in uno sgabuzzino del mattatoio. E’ pomeriggio e c’è un continuo andirivieni di operai che si danno il cambio a squartare maiali o al reparto inscatolamento.
Improvvisamente si apre una porta alle nostre spalle entra un uomo con i baffi, i pantaloni marrone chiaro alla zuava e un manganello.
Appena ci vede ci urla addosso: “Piccoli ficcanaso!”, “Cosa avete visto” e, senza aspettare la risposta, prende Tommaso per un orecchio e ci intima: “Ora entrate qua dentro, e poi vedremo cosa fare di voi!”
L’uomo apre una specie di cella e ci chiude dentro una sorta di cella.
Rimaniamo lì dentro fine a che tutti gli operai escono, finalmente le grida dei maiali cessano, è scesa la notte ma non è venuto più nessuno.
Arriva una carrozza, qualcuno apre un grosso cancello.
Dalla carrozza scende una bellissima donna, alta bionda e con un abito bianco e argento.
Matilde guarda il suo vestito come se vedesse una regina.
Le va incontro un uomo in vestito da sera con un cilindro.
Parlano insieme e poi, improvvisamente, lui prova a morderla sul collo.
Lei pare non opporre resistenza.
Lui, dopo averla morsa barcolla mentre la donna ride “Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se uno come te avesse provato a succhiare il mio sangue”.
L’uomo con il cilindro cade a terra.
Sento la voce di Elena/Arancia che mi chiama: “Alexis! Tutto bene?”
Mi risveglio “Cosa è successo?” le chiedo.
“Hai ucciso il mostro, ci hai guardato e poi sei caduto a terra” mi risponde lei.
Scuoto la testa e mi guardo intorno, escludendo i cadaveri, siamo rimasti solo io, Arancia, Marshmallow e Cuore Ardente.
Ora, finalmente, il significato delle Rune mi è chiaro si riferiscono a un vampiro, un vampiro chiamato Tremer.
Riferisco agli altri i sogni e il significato delle rune ma, mentre parlo noto con sconcerto che intorno a noi sono apparsi nuovamente gli operai del reparto macelleria che avevo visto nel sogno.
Anche gli altri se ne accorgono.
“Li state vedendo anche voi vero?”
“Si” mi rispondono gli altri evidentemente impressionati.
Per un attimo mi chiedo se non stia nuovamente sognando ma, almeno questa volta, non sono un bambino, questo mi fa sembrare il tutto decisamente più reale.
La cosa che però mi lascia perplesso è che sembra che gli operai non facciano caso a noi, parrebbe che non ci vedano.
Ad un tratto si aprono le porte centrali ed entrano quelli che sembrano dei gerarchi fascisti.
Vengono verso di noi, tutti gli operi si bloccano.
Loro, eviedentemente, ci vedono, spianano le armi e ci intimano di dichiarare immediatamente chi siamo e di alzare le mani.
Mentre alzo la mano noto che i nostri abiti sono cambiati e si sono adattati al periodo.
“Siamo in missione segreta in nome del Duce in persona” gli dico
“Come facciamo a credervi” risponde il loro capo.
“E’ una delicata questione di sangue” azzardo io.
Impallidisce, penso di aver fatto centro.
“Ok, sistematevi da quella parte e cercate di non essere d’intralcio” e ci indica una parete poco più in là.
“Come sapevi cosa dirgli” mi chiede Cuore Ardente.
“Ho giocato d’azzardo” gli rispondo.
“Ottima giocata, mi piace” conclude lui sottovoce.
Gli operai, silenziosamente, ricominciano a uccidere maiali.
I gerarchi paiono nervosi. Un soldato si avvicina a quello che ha parlato con noi.
Arriva una carrozza una donna con un abito bianco e argentato, scende.
Una voce, dalla carrozza, con tono perentorio scandisce: “La Duchessa dei Cuori Spezzati!”.
Dalla parte opposta della fabbrica si sente una macchina frenare, scendono due uomini, uno dei due ha un cilindro in testa, “Il Conte della Valle” dichiara l’altro.
Conte e Duchessa, si avvicinano l’uno all’altra a passo deciso e, dopo un’animata discussione cominciano a picchiarsi in modo feroce.
Sembrano due animali.
La lotta continua fino a quando il conte azzanna al collo la contessa e, subito dopo, comincia a barcollare fino a cadere a terra.
La Duchessa ride “Povero, ridicolo essere, mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se uno come te avesse provato a succhiare il mio sangue”.
Quindi si inginocchia vicino al corpo del Conte e, prendendo la testa tra le mani, gli sfonda il cranio.
Foglie e rami vengono sparsi ovunque.
Arancia capisce che sono esseri che provengono da Arcadia e ha un brutto presentimento sulla Duchessa.
Intanto gli operai continuano, incuranti di tutto, a squartare maiali.
Lentamente ci spostiamo, pare che nessuno si occupi più di noi, e, mentre camminiamo, sentiamo da sotto un tavolo in cui venivano squartati i maiali un bambino che ci chiama.
“Il Conte ha morso la Duchessa e poi è sprofondato nella terra!”
Non fa tempo a dire altro perché un operaio gli pianta un uncino in gola e comincia a squartarlo come se fosse un maiale.
Rimaniamo tutti atterriti.
Cerco di ritrovare la zona dove era apparso il disegno circolare che formava una runa.
La identifico nei pressi del luogo in cui si trovava il cadavere del conte che ora è sparito. Mi pare di vedere una botola.
Ci dirigiamo là e una bambina ci viene incontro.
“Andate di sotto, lì c’è la soluzione per la nostra dannazione, salvateci!”
Dietro di lei appare la Duchessa che senza nessun rimorso apparente le spezza il collo.
Arancia e Marshmallow rimangono impietriti: La Duchessa è la fata dirigente della scuola da cui loro sono scappati.
La Duchessa cerca di afferrare Arancia ma lei, aiutata da Marshmallow, riesce a divincolarsi.
Io intanto, dopo aver provato inutilmente con Cuore Ardente ad aprire la botola, decido di agganciare una corda alla catena che fa girare i maiali e così riesco ad aprirla.
La botola rivela una scala che scende in profondità.
Entriamo tutti e scendiamo, il rumore del mattatoio scompare quasi immediatamente.
Arrivati al fondo delle scale troviamo il Conte sdraiato a terra.
E’ circondato da tralci di edera che spuntano dalle sue vene e affondano nel terreno.
“Uccidetemi o fatemi bere il vostro sangue!” urla lui.
Cominciamo a tagliare l’edera intorno al Conte/Vampiro.
La botola si chiude, siamo al buio.
Poi una luce si accende è Cuore Ardente che fiammeggia.
Il vampiro geme e grida “La sento ancora dentro di me!
Uccidetemi!
Uccidetemi!”
Trasformo la mia mano in una lama e lo decapito. Non sarà un paletto di frassino ma le teste, anche quelle dei vampiri, tendono a non ricrescere.
Sentiamo come un’onda che ci scuote.
Risaliamo velocemente le scale ma la botola è sembra bloccata.
Io, Cuore Ardente e Marshmallow con molta fatica e ripetuti tentativi, riusciamo a riaprirla e usciamo.
Intorno a noi la fabbrica è distrutta. Ci sono cadaveri ovunque e, in lontananza, si sentono delle sirene.
Ci allontaniamo.
Mentre camminiamo verso la nostra macchina siamo tutti molto scossi.
Ci servirà tempo per cercare di capire quello che ci è successo e comprendere quali collegamenti ha con la situazione attuale.
Arriviamo alla macchina e Cuore Ardente ci saluta.
“Siete stati valorosi questa sera, qualunque cosa sia accaduta! Sono deciso mi alleerò con voi, insieme, sono sicuro che scopriremo la verità!”
“Buona vita!” e se ne va.
“Buona vita!” replico io.
Risaliamo in macchina e ci dirigiamo verso casa.
Siamo stanchissimi, verrà il momento per parlarne con Senet e la Coorte di Primavera, ma non ora.
Ora abbiamo bisogno di dormire.
Spero solo di non sognare.