Privacy Policy I miei comfort foods: Le polpette al sugo - Il sito del Langoliere

I miei comfort foods: Le polpette al sugo

Mi piacciono molto e piacciono molto anche a chi mi sta intorno e quante ne ho fatte!
Si possono mangiare anche senza metterle al sugo, magari con una spruzzata di limone sopra ma, al sugo, danno il meglio di loro guadagnando una morbidezza notevole e un gusto molto rotondo.
E’ anche possibile utilizzarle come sugo della pasta ricordando la celebre scena di Lilli e il Vagabondo.
Infine possono essere lasciate in porzioni adeguate alla progenie e andarsi a fare una cena in giro 😉
Insomma una meraviglia!

P.S. invece del pan grattato potete usare il pane raffermo, versateci sopra il latte che avreste dovuto mettere nelle polpette, lasciate che diventi molle e poi mettete tutto nel contenitore con la carne tritata e ricominciate a mischiare.

Ingredienti
Per le polpette
600 gr. di Carne macinata di manzo
400 gr. Carne macinata di maiale
4 Uova
250 gr di ricotta
150 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
Quanto basta di pan grattato (o pane raffermo)
Una tazza di latte
Farina
Sale
Pepe
Olio di arachidi

Per il sugo
Una Cipolla
Uno spicchio Aglio
Un Peperoncino (opzionale)
Un mazzo di Prezzemolo o di Basilico
Due barattoli di Pomodori Pelati di buona qualità
Mezzo bicchiere di Vino Bianco
Olio Evo


Preparazione
Si cominica con le polpette.
Prendete un grosso contenitore e inseriteci la carne, il parmigiano, le uova, il sale e il pepe e incominciate a mischiare.
Inserite poi anche la ricotta, il latte e il pangrattato e continuate ad accanirvi (anche con violenza) sul composto.
Mi rendo conto che qb di pangrattato sia innervosente, ma qui è così, dovete aggiugnerne ma evitando di rendere tutto il composto troppo secco, lasciatelo abbastanza lento.
Fatto ciò prendete una padella larga e tre piatti, riempite uno dei piatti di farina e cominciate a “polpettificare”.
Assumete unaposizione meditativa e preparate una polpetta (deve essere una polpetta, meglio piccola che grande, non dovete fare un polpettone), passatela nella farina e adagiatela in un piatto senza farina.
Continuate fino a che il primo piatto non sarà pieno.
Accendete il fuoco sotto la padella e mettete l’olio di arachidi (considerate di riempire la padella fino a metà (non mi lesinate sull’olio!).
Mentre aspettate che si scaldi, riprendete la pratica Zen: Si fa una polpetta, la si passa nella farina e la si adagia nell secondo piatto.
Quando l’olio sarà arrivato a temperatura inserite le polpette.
Intanto che cuociono (il tempo dipende dalla dimensione, se le avete fatte piccole, nell’olio caldo, in 5-6 minuti dovrebbero essere pronte, girandole dopo i primi 2-3 minuti), preparate un piatto con tre fogli di carta assorbente sovrapposti.
Mano a mano che togliete le polpette, le scolate sulla padella e le mettete sulla carta assorbente, se finite lo spazio, altri tre fogli di carta assorbente sopra le polpette appena cotte e si ricomincia, intervallando e sovraponendo strati di carta assorbente a strati di polpette.
Per un chilo di carne dovrebbero essere sufficienti tre piani.
Ho citato la “pratica Zen” perchè ritengo questa preparazione molto terapeutica, prima ci si sfoga accanendosi sulla carne mischiandola, strizzandola, agguantandola, stringendola…
…per poi arrivare alla serializzazione del compito che permette alla testa di vagare mentre le mani sono concentrate in un lavoro ripetitivo.


Una volta conclusa la procedura lavate tutto (soprattuto le mani) e incominciate a pensare al prossimo passo: il sugo!

Tagliate la cipolla a cubetti, l’aglio a metà e, se lo usate, il peperoncino a pezzetti (decidete, nel caso, se tenere i semi oppure toglierli).
Trittate il basilico o il prezzemolo (quello che preferite) e tenetelo da parte.
Occhio che il taglio della cipolla potrebbe farvi lacrimare ma se vi stropicciate gli occhi per gli effluvi delle cipolle dopo aver tagliato il peperoncino allora sì che piangerete.
Smette di piangere (o di urlare nel caso abbiate anche implementato lo scenario pulp col peperoncino) e lavate la padella in cui avete cotto le polpette.
Mettete la padella sul fuoco (fuoco medio), versate un giro di olio Evo e, quando sarà caldo, inserite l’aglio e il peperoncino.
Una volta che l’aglio si sarà scurito buttatelo e incorporate la cipolla.
Quando la cipolla si sarà imbiondita versate il vino, alzate la fiamma (o il calore, in caso di piastre a induzione) e fate evaporare.
Eliminato l’alcol, inserite i pomodori pelati, lavate i barattoli tra loro con un po’ d’acqua in modo che anche il sugo rimasto all’interno possa essere preso e versate il tutto nella padella rendendo ancora più luquida la salsa.
Abbassate il fuoco al minimo, rompete, con un cucchiaio di legno, i pomodori pelati nella padella e lasciate che gli ingredienti si mescolino cuocendo insieme per una trentina di minuti.
Passato il tempo, unite le polpette, cuocete per 15-20 minuti, aggiungete un po’ di acqua calda se il sugo si rapprendesse troppo, spegnete e spolverte con il basilico (o prezzemolo) tritato.


Gustate (occhio che vi scottate).

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